Siamo nuovamente costretti a scrivere dell’ennesimo suicidio di un Carabiniere, un collega della specialità forestale.
Abbiamo ripetutamente cercato di alzare il livello di attenzione su un fenomeno che sta assumendo proporzioni terrificanti. Proviamo a sensibilizzare la linea di comando con continui colloqui, abbiamo scritto comunicati (l’ultimo di due settimane fa) e addirittura una lettera aperta al comandante ma nulla.
L’Amministrazione continua ad escludere i Sindacati da ogni iniziativa (semmai ce ne siano) volta al contrasto del fenomeno, nonostante possano essere potenzialmente di grande aiuto, grazie alla loro esclusiva e peculiare rete di contatti diretti ed informali con il personale.
Abbiamo già provato a fare da portavoce dei colleghi che vogliono denunciare situazioni di disagio, ma sempre più spesso ogni tipo di lamentela si ritorce contro chi la fa, talvolta con velate minacce sul prosieguo di carriera. Tanto per fare un esempio abbiamo due casi documentati e documentabili (uno addirittura che si protrae da oltre un anno) in cui la linea di comando ha avuto comportamenti a dir poco biasimevoli nonostante le ripetute segnalazioni arrivate (e documentate) da più parti.
Dal 2017 abbiamo avuto fra i Forestali un aumento esponenziale di suicidi, di richieste di dimissioni e di transito in altre amministrazioni: segnali più che allarmanti di un disagio che si sta tentando di nascondere in ogni modo. Questo atteggiamento omertoso, la paura di ripercussioni, scoraggia il personale nel segnalare le situazioni di disagio, anche quelle più palesi. La richiesta di ascolto, le segnalazioni di malessere stanno diventando un atto di coraggio.
Attenzione però: non stiamo imputando all’Amministrazione la responsabilità di gesti estremi, che per quanto dolorosi afferiscono unicamente alla coscienza e alle libere scelte dell’individuo, ma stiamo segnalando che chi soffre di un malessere non trova certo nell’amministrazione un aiuto concreto o un ambiente dove potersi aprire e sfogare, liberandosi in parte di un peso.
È giunto il momento di fare qualcosa di concreto, di tirarsi su le maniche e lavorare, piuttosto che inviare al mondo esterno messaggi ipocriti in cui si descrive una realtà che purtroppo non esiste.
Continueremo a renderci disponibili in ogni modo, siamo pronti a dare ogni tipo di contributo per affrontare un argomento così delicato e ci auguriamo che l’Amministrazione voglia finalmente partecipare alle tante iniziative già messe in campo dai Sindacati.