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Riunione di segreteria

Si è riunita la segreteria Asso.Mil. per decidere le strategie da adottare per il prosieguo delle attività sindacali in virtù dei prossimi congressi. A causa di alcuni  futuri pensionamenti, la composizione della segreteria è stata modificata e verrà resa nota non appena perfezionati gli adempimenti burocratici previsti.

Tante le tematiche affrontate e tutte inerenti le vere questioni sindacali, volte a tutelare ed offrire servizi ai dipendenti e agli iscritti. Un sindacato non deve infatti né sostituirsi ad una Amministrazione, né contrastarla a prescindere, atteggiamenti questi che purtroppo riscontriamo, talvolta con imbarazzo, nella quasi totalità delle altre.

La segreteria è compatta attorno all’atteggiamento che da sempre distingue Asso.Mil., ribadito anche al Sig. Comandante Gen. Luzi in occasione dell’ultimo incontro: il sindacato deve essere un’istituzione terza per poter davvero garantire un’opera di vigilanza sul corretto funzionamento del procedimento amministrativo, segnalando eventuali situazioni ritenute critiche, a garanzia di equità e giustizia per tutti i militari.

Primi riscontri

Abbiamo lamentato a più riprese che il cambio di nomenclatura delle Stazioni forestali non avrebbe prodotto quei vantaggi sbandierati a più riprese dall’Amministrazione, oltre che da pseudosindacati compiacenti. Solo il fatto di non aver previsto su alcun documento ufficiale quanto promesso a voce,  avrebbe dovuto far suonare  qualche segnale di allarme in coloro che si ergono a rappresentare e tutelare il personale. Evidentemente alcuni sindacalisti traggono maggior giovamento nel difendere l’Amministrazione e dargli man forte, definendo “urlatori” ed allarmisti gli unici che invece avevano probabilmente previsto i problemi.

Erano infatti state offerte, fra le altre, specifiche garanzie sull’abbattimento dei i vincoli derivanti dalle  dotazioni organiche per la mobilità, ma i recenti dinieghi ad istanze di trasferimento e le prossime assegnazioni dei vice brigadieri dimostrano l’esatto contrario. E probabilmente non sarà la sola previsione nefasta che si rivela azzeccata sull’argomento.

Allarmismo o capacità di lettura delle situazioni?

Ancora una volta siamo stati gli unici a vedere oltre la punta del naso, a differenza di chi pare preoccuparsi solo di numeri e apparizioni, spesso anche ingombranti, in ogni contesto.

La corsa dei numeri

Tutte le APCSM sono in fibrillazione per l’arrivo del prossimo 31 dicembre, data in cui, sono convinte, avverrà la rilevazione deleghe per definire chi, raggiunta la quota di iscritti minima richiesta,  potrà partecipare ai tavoli di contrattazione. Molti, per ignoranza, temono che, non raggiungendo il previsto quorum, verrebbe loro inibita ogni possibilità di interlocuzione e divulgano tale castroneria  fra i militari, disincentivando così le adesioni ai sindacati più piccoli.  

Così c’è chi azzarda contenziosi per rivendicare i propri numeri, magari citando controinteressati che era meglio non stuzzicare, chi vanta la propria forza raggiunta in autonomia, chi rincorre deleghe offrendo anche la luna, chi racconta falsità per palese incompetenza.

Purtroppo per loro, si accorgeranno che il 31 dicembre non avverrà quanto credono, a meno che non ci sia un improbabile intervento del legislatore (attualmente il parlamento pare abbia altro a cui pensare!) a stravolgere completamente l’attuale quadro normativo sul sindacalismo del comparto, oramai in essere da decenni.

Scegliere di farsi rappresentare da chi ancora non ha capito quali siano le regole entro cui muoversi, da chi rincorre i numeri prima dei contenuti, da chi mente per raggirare i colleghi per interesse personale, dovrebbe far riflettere molto sulle scelte di appartenenza.

Perché, per quanto siano importanti i numeri per avere il giusto peso nel confronto con la parte pubblica, di sicuro sono i contenuti, le capacità, la conoscenza e soprattutto l’onestà intellettuale a fare la differenza e a offrire le giuste garanzie al personale.

Prima di iscriversi con chi è totalmente digiuno di sindacato e dimostra ogni giorno di avere a cuore solo visibilità, numeri e sostegno all’amministrazione, sarebbe il caso di fare una seria e attenta riflessione: volete davvero che questi soggetti vi rappresentino, confrontandosi anche su grandi tematiche quali ad esempio il rinnovo contrattuale? In democrazia ogni scelta deve essere rispettata ma noi vorremmo che venisse fatta con la dovuta conoscenza e consapevolezza perché in gioco c’è molto.

Il 31 ottobre è il termine entro il quale possono essere formalizzate le dimissioni dalle APCSM per non essere vincolati per un ulteriore anno. Forse merita fermarsi un attimo a riflettere!

Incontro con il Sig. Comandante della GdF

Asso.Mil., essendo una associazione interforze, è stata invitata a partecipare al primo incontro che il Sig. Comandante della GdF ha effettuato con le APCSM tenutosi ieri presso il Comando Generale della Guardia di Finanza.

Con l’intervento del proprio presidente, Asso.Mil. ha ribadito quale sia la propria idea dell’attività sindacale: un percorso di crescita comune che porti amministrazioni e personale ad operare nelle migliori condizioni possibili per offrire un servizio alla comunità sempre al passo con i tempi. Per fare ciò serve che il sindacato sia sempre imparziale, vigilando sul corretto funzionamento delle procedure amministrative, segnalando eventuali criticità e confrontandosi per cercare ogni miglioria possibile a garanzia di tutti, amministrazioni e personale.

L’esperienza maturata da sindacalisti nel disciolto CFS ci permette di avere una visione molto più aperta di tante altre APCSM che, purtroppo, sembrano aver interpretato il sindacato in maniera distorta, offrendone un’immagine sbagliata al personale.

Utilizzare il sindacato per guerre sterili, magari cercando soddisfazioni per vecchie acredini, o farlo diventare la stampella dell’amministrazione per coltivare politiche clientelari e di comodo, sortirà l’effetto contrario della reale mission sindacale trasformando una risorsa (il sindacato!) in un problema, con buona pace del benessere del personale.

Il confronto, per quanto indigesto possa apparire a chi non lo ha mai sostenuto, è motivo di crescita grazie alla possibilità di paragone tra diversi punti di vista, soprattutto se sono garantite pluralità e democraticità.

Il Presidente Asso.Mil. ha inoltre invitato i vertici della GdF ad operare assieme alle altre amministrazioni militari in modo da creare le sinergie per un percorso sindacale comune, volto a velocizzare la conquista della meta che, giocoforza, dovrà essere raggiunta da tutti contemporaneamente.

L’incontro con i vertici della GdF, oltre a rappresentare un momento storico, è stato oltremodo gradito e costruttivo, soprattutto grazie ad interlocutori che si sono dimostrati culturalmente portati e pronti al cambiamento