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DA STAZIONE A NUCLEI

Gli incontri tenuti a livello centrale con i comandanti di regione e sul territorio con i comandanti di gruppo e di stazione, pare confermino che il cambio di nomenclatura delle stazioni forestali sia oramai cosa decisa, nonostante qualcuno voglia ancora far credere che siamo ancora in una fase interlocutoria.
Il nostro scetticismo sul provvedimento resta lo stesso di sempre, nonostante messaggi riguardo ipotetici vantaggi che un semplice cambio di nome dovrebbe apportare al personale. Vantaggi che potrebbero essere garantiti anche in altro modo, a cominciare dall’interpretazione delle regole sulla mobilità, magari avvalendosi di modifiche normative a cui, quando si vuole, si riesce a ricorrere con agevolezza.
Siamo convinti che la trasformazione non sarà solo nel nome e che sia propedeutica a far sparire dal territorio i presidi forestali, relegandoli alle dipendenze di altre strutture Arma, con piena soddisfazione di coloro a cui rimane indigesto vedere l’omerale “comandante di stazione” sul braccio dei forestali.
Se effettivamente le nostre preoccupazioni sono infondate, l’amministrazione non dovrebbe avere problemi a offrire le proprie garanzie, mettendole nero su bianco sul provvedimento normativo. Ma se, come crediamo, non verranno specificate le tutele per lo status quo, sarà fatto un altro passo in avanti per la completa sparizione della Forestale così come la abbiamo conosciuta ed amata, anche grazie alla colpevole complicità di molti che dicono di rappresentare il personale.
Purtroppo non abbiamo ancora la forza per contrastare decisioni di tale portata, ma almeno che non si offenda la nostra intelligenza.

CORSO VICE BRIGADIERI

Ci giungono sempre più lamentele in merito al concorso in atto per vice brigadieri riservato agli appuntati scelti qualifica speciale e appuntati scelti.
La scelta di escludere gli app.sc.q.s. e app.sc. dai futuri concorsi per titoli ed esami, ancorché rispettosa di una previsione di legge, pare alquanto penalizzante e, verosimilmente, creerà scenari particolari.
Dopo aver visto cambi delle regole in corsa, smentite dell’ufficio legislazione ad opera di uffici retti da figure gerarchicamente inferiori, assegnazioni personalizzate anche in barba a dotazioni organiche e chissà quant’altro, certo non servivano ulteriori elementi di disparità per i concorsi da vice brigadiere.
Scelte discutibili che, oltre al fatto che non incideranno positivamente sulla motivazione del personale, sembrano essere dettate dal vecchio principio del “dividi et impera”.
Ed allora auspichiamo che, da questo concorso in poi, almeno per le assegnazioni dei nuovi vice brigadieri del ruolo forestale si usi il criterio adottato sinora al CUFA dove i vincoli delle piante organiche e del cd. scavalco sono stati superati agilmente, a differenza di quanto fatto per le strutture operative della specialità, addirittura con formali garanzie scritte.