Parole, parole, parole |
Alla vigilia della Festa della Liberazione sono arrivate tristi notizie per gli operatori del Comparto Sicurezza.
Gli arretrati e gli adeguamenti stipendiali derivanti dal rinnovo contrattuale, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 aprile, subiranno ancora ritardi.
Pare infatti che potranno essere assicurati solo gli arretrati relativi all’anno in corso (per i carabinieri già nello statino di maggio a differenza del personale del Comparto gestito da NoiPA) mentre per gli arretrati relativi al 2024 dovrà essere attesa la copertura finanziaria che non lascia presagire a tempi rapidi, facendo ipotizzare più di qualche addetto ai lavori ad un rinvio al secondo semestre dell’anno.
Fortunatamente la gestione autonoma garantita dal CNA consentirà ai carabinieri di avere gli adeguamenti stipendiale già dal mese di maggio, a differenza di coloro che, amministrati da NoiPA, pare dovranno aspettare sino a luglio.
Le attenzioni che il governo pareva aver dedicato al Comparto poco meno di due mesi or sono sembrano essere le solite promesse imbonitrici per placare gli animi surriscaldati dalle tante chiacchiere che tipicamente si susseguono in occasione dei rinnovi contrattuali.
Ma i ritardi nelle assegnazioni potrebbero essere anche strategicamente orchestrati per far percepire il tesoretto degli arretrati più corposo o per non far capire sino in fondo di quali cifre reali nette stiamo parlando visto che probabilmente ci saranno accavallamenti con altre erogazioni extra in busta paga (FESI e rimborso IRPEF) che consentiranno a tutti di professare la propria verità.
Le criticità di questo rinnovo le abbiamo evidenziate a più riprese, sia come Asso.Mil. che come FSC (federazione di cui Asso.Mil. fa parte) ed aggiungere i ritardi nell’erogazione delle spettanze dovute comincia ad assumere un carattere dal sapore offensivo per la dignità di tutto il personale del Comparto.