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INCONTRO CON L’U.R.S.R.M.

Giovedì 26 gennaio abbiamo avuto un incontro proficuo con il Gen. Emanuele De Santis, capo dell’Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare dell’Arma dei Carabinieri.
Nel corso del colloquio, durato più di un’ora, abbiamo rappresentato tutte le problematiche segnalateci da colleghi ed iscritti ed abbiamo sottolineato in modo particolare la nostra consueta richiesta di una maggiore attenzione da parte dei vertici verso il rispetto delle norme di legge che regolano l’attività sindacale all’interno della compagine militare. Continuiamo infatti ad assistere, impotenti, al triste spettacolo di membri della Rappresentanza Militare che approfittano del loro ruolo per svolgere attività sindacale durante l’orario di servizio. Nonostante tutto, noi continueremo a rispettare le regole e a pretendere che vengano rispettate anche dagli altri.
Prendiamo atto dell’interessamento del Gen. Emanuele De Santis per ciò che riguarda l’iscrizione al previsto Albo Ministeriale di ASSO.MIL. Il colpevole ritardo con cui non si sta procedendo ad un atto dovuto, senza che l’autorità preposta rappresenti alcuna motivazione ostativa, ha sorpreso anche il Responsabile dell’Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare. Sperando quindi in una pronta risoluzione di questa oramai misteriosa problematica, nel frattempo rivolgiamo comunque un ringraziamento al Generale ed un augurio di buon lavoro.

RIFORMA CARTABIA

Il Decreto Legislativo n. 150/2022, cosiddetta riforma Cartabia, entrato in vigore il 30/12/2022 ha modificato in modo significativo aspetti procedurali e sostanzialmente rilevanti per le attività di Polizia Giudiziaria.
Nonostante l’entrata in vigore della Riforma fosse cosa nota (ricordiamo che è stata rinviata di ben due mesi), ad oggi non ci risulta che sia stato fatto nulla allo scopo di fornire un’adeguata preparazione ai militari. Il rischio concreto è quello che i colleghi predispongano atti per l’Autorità Giudiziaria che non rispettino le nuove disposizioni e quindi, di fatto, siano resi nulli.
La formazione è sempre importante, questo nessuno lo vuole mettere in dubbio, ma quando si usano le risorse pubbliche per corsi sull’uso avanzato di Excel e non si pensa invece ad aggiornare il personale sulle disposizioni di Legge, suo principale strumento di lavoro, forse si stanno perdendo di vista gli interessi dell’Amministrazione nel suo complesso.

BONUS DIPENDENTI PUBBLICI

Nella Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, commi 330 – 333) è stato approvato il bonus per i dipendenti pubblici. L’importo spettante è pari all’1,5% dello stipendio (calcolato sulla quota base della retribuzione tabellare). Si tratta di un “bonus anti inflazione”, ossia un anticipo di quanto spetterebbe ai lavoratori delle PA per il rinnovo dei contratti collettivi relativi al triennio 2022 2024. Una soluzione “cuscinetto” operata dal Governo per evitare di stanziare nell’immediato somme ben più ingenti visto che molti Contratti Collettivi Nazionale di Lavoro relativi alla Pubblica Amministrazione, compreso il nostro, devono ancora essere rinnovati. Nella Legge di Bilancio 2023, quindi, è stato stanziato in tutto 1 miliardo di euro per finanziare questo extra in busta paga. Le notizie che ci sono arrivate, assolutamente non ufficiali, dicono che nel caso dell’Arma dei Carabinieri, il corrispettivo comincerà ad essere erogato da marzo (comprensivo di arretrati).
Attendiamo fiduciosi.

QUI PRO QUO

Arrivano sempre più spesso forti preoccupazioni dal territorio in merito a possibili applicazioni di previsioni normative secondo le quali molti forestali potrebbero rischiare un trasferimento coatto.
Adesso ci si mettono anche alcuni sindacati a far riemergere un’interpretazione, scongiurata per oltre sei anni, secondo la quale si dovrebbero applicare anche agli ex forestali gli stessi dettami che sono stati pensati e regolamentati per altri, ovvero i reparti della territoriale.
Noi crediamo che sia una sorta di manovra preparatoria per fare passare in un secondo momento come una medicina quello che invece sarà un male.
Infatti pare sempre più prossimo un cambio di nomenclatura: si pensa infatti di trasformare d’ambleè le “Stazioni” in “Nuclei”. Ma dietro un solo apparente ed innocuo cambiamento di “insegna” si nasconde il rischio che la sparuta e scomoda specialità forestale sia del tutto fagocitata dall’enorme e capillare organizzazione territoriale dell’Arma. E tanti saluti a quei pochi presidi sul territorio dove gli ex forestali tentavano, con enorme fatica, di portare avanti un percorso che, accanto alla necessaria opera di repressione (specialità della casa dell’Arma dei Carabinieri), valorizzasse la cultura del territorio quale pilastro di un più efficace e lungimirante sistema di prevenzione.