Ogni anno vengono banditi concorsi interni per la progressione in carriera del personale, prevedendo il reimpiego (assegnazione) dei partecipanti in sedi tendenzialmente vacanti per ruolo.
I Carabinieri del Ruolo Forestale, già penalizzato da piante organiche che prevedono numeri talmente piccoli da non consentire un’adeguata mobilità e, di conseguenza, spazi di manovra ridottissimi in occasione delle assegnazioni, devono fare i conti anche con problematiche proprie della specialità a cui è riservato un numero di posti “non inferiore al 4 per cento dei posti da mettere a concorso” ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 177/2016.
Oltre a evidenziare che il “non inferiore” pare abbia assunto altri significati (al momento non risultano casistiche in cui il 4% sia stato superato), ai Carabinieri forestali è preclusa la possibilità di essere assegnati a sedi della linea Territoriale ma, di contro, vedono coprire sedi a cui poter aspirare da colleghi provenienti dalla stessa Territoriale (vedasi la casistica in essere al CUFA sin dal 1 gennaio 2017), di fatto limitando fortemente il panorama delle possibili assegnazioni.
Come se ciò non bastasse, altra problematica è rappresentata dai Carabinieri provenienti dagli ex Ruoli tecnici del disciolto Corpo forestale che, per le loro peculiarità, possono essere impiegati solo in sedi amministrative, di fatto creando una disparità di trattamento in fase di assegnazione (le sedi amministrative vengono prima saturate dagli ex tecnici che, gioco forza, non lasciano disponibilità ad altri aspiranti del Ruolo Forestale per le stesse sedi).
Nonostante tutte le problematiche sopra esposte, puntualmente assistiamo ad assegnazioni che, per un motivo o per l’altro e spesso con spiegazioni a dir poco fantasiose, vanno contro ogni regola. E così i soliti “figli di un dio minore”, assegnati dove previsto secondo le direttive vigenti, assistono inermi al ritorno di pari corso alle sedi di provenienza nonostante esuberi dell’organico totale e nel ruolo che ammontano a oltre il doppio delle dotazioni, come nel caso del ruolo Sovrintendenti al CUFA.
Pur sostenitori della rigorosa applicazione delle regole, circostanza che azzererebbe ogni lamentela o rivendicazione, in qualità di portatori di interessi collettivi non possiamo reclamare soluzioni penalizzanti per i militari, attesi i numerosissimi precedenti creati, nonostante saranno motivo di ulteriori criticità nel breve/medio periodo. Ma nemmeno possiamo soggiacere al fatto che tanti militari si precludono la possibilità di avanzamento in virtù di assegnazioni che potrebbero rivelarsi oltremodo penalizzanti per poi riscontrare che “era tutto uno scherzo”.
Oltre alla indubbia perdita di credibilità dell’amministrazione vengono fortemente minati gli stimoli lavorativi di militari che, prima di essere tali, sono persone con una propria dignità.
Purtroppo la situazione creata può essere sanata solo con movimentazioni d’autorità (soluzione assolutamente non condivisibile da un Sindacato) o con il fisiologico ripianamento dei Ruoli raggiunto con il pensionamento dei relativi appartenenti.
In considerazione che l’età media dei militari del Ruolo Forestale provenienti dal disciolto Corpo forestale è abbastanza elevata, pare ragionevole ritenere che nel giro di un decennio la situazione dovrebbe normalizzarsi a prescindere anche da “assegnazioni creative”.
Ciononostante, le considerazioni da fare sono molteplici. Se da un lato il Sindacato dovrebbe aspirare a soddisfare le esigenze e i desiderata di chi ha scelto di mettersi in gioco in termini di carriera, dall’altro non ci si può scordare di sedi atavicamente sofferenti per la mancanza di figure professionali che ne limitano fortemente la funzionalità, costringendo ad una situazione di malessere i militari ivi presenti. Come non si può soggiacere all’ingessamento della mobilità della specialità forestale che, pur in piccola parte, può essere sbloccata proprio dalle assegnazioni in parola consentendo agognati trasferimenti di militari in attesa da anni.
Per quanto sopra si chiede di interessare gli uffici competenti al fine di mettere ordine alle assegnazioni dei partecipanti a corsi di formazione per la progressione di carriera, in special modo per quanto riguarda il Ruolo Sovrintendenti, al fine di non creare disparità di trattamento e non contribuire all’ingessamento della già statica mobilità forestale.

Tags: