Il CUFA Carabinieri ha avviato la seconda edizione del corso in oggetto, selezionando 25 discenti dall’elenco dei militari e degli operai che avevano avanzato la propria candidatura quali esperti in materia ambientale, forestale, di biodiversità e di gestione di aree naturali, e conoscitori della lingua inglese, da impiegare nella costituenda TASK FORCE denominata “UNITE4ENVIRONMENT – CASCHI VERDI per L’UNESCO.
Questa APCSM, con note 2021/11/05 del 10 novembre 2021 e 2021/11/06 del 12 novembre 2021, ha già avuto modo di segnalare diverse anomalie, sia nella selezione del personale da avviare al predetto corso di formazione che nelle modalità di svolgimento, con particolare riguardo all’ordine temporale dei moduli formativi. Si è verificato, infatti, che personale a cui era stato somministrato il corso di inglese in modalità e-learning non è risultato poi idoneo alle visite mediche propedeutiche alla partecipazione al modulo “addestramento al combattimento” e non ha dunque conseguito la certificazione.
Oltre all’ilarità che continua a suscitare il fatto di far svolgere un corso di inglese e lezioni su tematiche ambientali ad “esperti” selezionati che, per solo il fatto di essere stati “prescelti”, dovrebbero già avere una buona conoscenza dell’inglese ed esperienza riconosciuta e certificata nello specifico settore (ambientale) di competenza, stavolta si è andati ben oltre, poiché risulta a questa APCSM, che uno dei discenti abbia partecipato al modulo del corso d’inglese, non abbia poi frequentato il successivo modulo di “addestramento al combattimento”, ed ora sia addirittura diventato docente nel modulo “tematiche ambientali”! Da allievo a maestro!! E magari otterrà pure l’agognata certificazione!!!
Tra l’altro, parrebbe che – a fronte dei 25 partecipanti designati – abbiano partecipato al modulo d’inglese solo una decina di unità (due delle quali – è proprio il caso di dire – avrebbero “disertato” il modulo addestramento al combattimento) e i posti liberi non siano stati adeguatamente rimpiazzati.
L’auspicio è che se ci sia un danno erariale, sia perseguito ed i responsabili siano chiamati a risponderne.