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Ordine e disciplina ad ogni costo!

Venerdì 27 giugno a Firenze, presso la Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Pietro Oresta ha salutato gli allievi con un discorso i cui contenuti hanno suscitato l’interesse di organi di stampa e sono diventati virali sui social.
Il Generale ha posto l’accento sul problema del benessere del personale, o meglio, della persona. Si è soffermato, in modo semplice e spontaneo, sul fatto che un gesto che denoti vicinanza ai cittadini – aiutare un anziano ad attraversare la strada – può essere più significativo di un titolo di giornale – trovare 300 tonnellate di cocaina e arrestare 20 persone –.
Il Generale, dando consigli sull’approccio al lavoro – ..,quando arriverete al reparto, la prima cosa da fare è vedere dove sta la palestra… – ha avuto l’ardire di rendere pubblico che prima di essere militari, siamo persone, anche fragili, deboli, imperfette, ognuna con le proprie piccole o grandi esigenze. Che possiamo fare, ahinoi, solo il possibile e non l’impossibile.
Il 27 giugno abbiamo scoperto, incredibile dictu, che i super eroi esistono solo nelle pagine dei fumetti, dei libri, sugli schermi dei cinema. Il Generale Pietro Oresta, in modo assolutamente normale, ha celebrato la nostra umanità, la nostra possibile fallibilità, ha strappato con forza il velo ipocrita dell’autonarrazione che vorrebbe dipingere i carabinieri esclusivamente come gli eredi dei valorosi protagonisti della carica di Pastrengo.
Dopo le parole di attenzione e cura del Generale Oresta, le dichiarazioni del Comandante dell’Arma del 30 giugno a Padova sembrano essere un eco distorta. Anche le parole del Comandante Generale sono state riportate da diverse testate. Ecco qualche estratto: la disciplina è il collante di una organizzazione complessa, specialmente se gerarchicamente strutturata. La disciplina è l’ordinata adesione a un codice di norme e valori che, nell’ambito militare, si sublima in dovere morale e in atto di fedeltà assoluta (fonte: open.online);
O ancora, da La nazione: Essa (sott: la disciplina) non è mera osservanza di regole, ma è consapevole condivisione di un ideale superiore, che guida il comportamento di ogni carabiniere anche oltre l’orizzonte della convenienza personale.
Non possiamo sapere se con queste parole, il Comandante dell’Arma si riferisse a quanto detto dal Gen. Oresta pochi giorni prima. Non possiamo sapere se il Comandante dell’Arma abbia fatto confusione semantica tra l’espressione “benessere personale” e “convenienza personale”. Sappiamo solo che oggi il Generale Pietro Oresta non è più il comandante della Scuola di Firenze. Forse si è persa una occasione d’oro di parlare apertamente di benessere mentale del personale, pardon, delle persone.
Per cui, cari allieve, allievi, colleghe e colleghi tiriamo fuori dagli armadietti le nostre immaginarie divise da Batman, Robin, Nembo Kid, ed andiamo ad affrontare sempre nuove incredibili avventure, convinti di un’invulnerabilità che a volte, ahinoi, viene sbugiardata.
Probabilmente parlare di benessere mentale all’interno dell’Arma dei Carabinieri è ancora un atto rivoluzionario, o meglio, controrivoluzionario.