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FESI 2025: chi ha soddisfatto?

Il FESI 2025 sarà erogato con la busta paga del prossimo giugno e sembra che le innovazioni introdotte dai sottoscrittori, Amministrazione e APCSM rappresentative, abbiano suscitato un notevole malcontento tra molti carabinieri, non solo nei forestali.
Alcuni segretari delle APCSM rappresentative avevano promesso, nel loro trascorso di delegati cocer, che nessun carabiniere avrebbe mai ricevuto un FESI inferiore a quello dell’anno precedente, promessa oggi smentita nei fatti.
La scelta di erogare arretrati e FESI in un’unica soluzione potrebbe aver creato illusioni e oscurato la trasparenza del processo di ripartizione del FESI. Teoria che potrebbe trovare sostegno nel fatto che quest’anno, per la prima volta, si è proceduto al pagamento del FESI senza aver divulgato preventivamente il relativo decreto.
Per questo abbiamo scritto al ministro (sul sito la nota congiunta) ed al Comando Generale, sempre molto prodigo nel dispensare inviti a tutti per ogni circostanza ma un po’ meno a inviare documenti di questa portata, forse con il malcelato intento di voler ridurre le APCSM non rappresentative al ruolo di claque, viste anche altre disposizioni discutibili (visite ai reparti) per le quali abbiamo già fatto le nostre rimostranze.
Le APCSM rappresentative hanno adottato il criterio che premia la presenza senza considerare la reale efficienza, metodo fallimentare già sperimentato in passato nel CFS che ancora una volta ha fatto ricordare quanto fosse all’avanguardia. La totale esclusione di chi è stato costretto ad assentarsi per alcune fattispecie (terapia salvavita, infermità contratta per causa di servizio ma ancora non riconosciuta, fruizione oraria dei permessi 104 ad ore, “benefici” previsti dall’art.42 del D.Lgs 151/2001) è particolarmente preoccupante e qualifica chi ha condiviso tali decisioni, purtroppo avallate anche dalla stessa amministrazione.
In tale scenario è evidente che alcuni carabinieri potrebbero aver beneficiato del FESI in misura maggiore degli scorsi anni, ma questo potrebbe essere stato orchestrato per creare nicchie di iscrizioni.
Le schermaglie, al limite del ridicolo, tra i sottoscrittori dell’accordo sembrano confermare questa teoria.
Leggere comunicati in cui si imputa agli altri di non avere conoscenze in materie economiche perché non si è capaci di distinguere fra centesimi e millesimi, dopo averlo fatto direttamente, la dice lunga su capacità e presunzione, al pari di comunicati in cui i tentativi di giustificare scelte ritenute poi sbagliate sanciscono le ridotte capacità sindacali.
È importante che le alternative alle APCSM rappresentative siano rafforzate per contrastare questo modo di fare sindacato. Non iscriversi significa subire passivamente ogni decisione presa da altri, quindi è fondamentale rafforzare soluzioni alternative per tutelare i diritti dei carabinieri.

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