Cambio di marcia? |
Lo scorso 12 giugno il ministro Lollobrigida ha incontrato i vertici del CUFAA, probabilmente per esercitare la funzione demandata dal DL 63/2024 convertito in Legge 101/2024 che lo pone alla guida della specialità forestale.
Da quanto si apprende in rete (fonte Redazione Terra e Vita) l’incontro sarebbe servito per fare un punto delle attività svolte sinora, con una dettagliata presentazione di dati che, invero, sembra non considerare importanti lacune (carenze organiche e di mezzi) in una specialità che “vanta” l’età media fra le più alte del comparto con la metà dei militari che la compongono al di sopra dei cinquant’anni.
Pur nel massimo rispetto di chi ha rilasciato dichiarazioni nel predetto articolo, dispiace non trovare citazioni di alti ufficiali provenienti dal CFS, soprattutto per poter fare paragoni fra passato e presente.
Il trend di “anemizzazione naturale” (termine infelice usato da un alto ufficiale passato anche nella specialità forestale), le ingerenze della linea territoriale sulla specialità (es. Latina), l’approssimarsi del fatidico anno 2027 (in cui decadranno le garanzie previste nel D.Lgs. 177/2016 e per questo tanto temuto dai forestali) ed altri segnali di allarme, quali circolari che vorrebbero esautorare l’autonomia funzionale della specialità (comunicato Unforced 11 giugno 2025), non permettono ai forestali una visione rosea del proprio futuro lavorativo e per questo vogliamo leggere positivamente l’incontro con il ministro Lollobrigida.
Confidiamo che lo stesso ministro, che tanto ha voluto la dipendenza funzionale della specialità, si faccia garante della serenità lavorativa dei forestali offrendo loro quelle certezze indispensabili per svolgere al meglio la mission nelle materie di competenza.
Ge.Tra. forestale – ipocrisie bipartisan |
Come preannunciato nel nostro comunicato dello scorso 24 maggio la Ge.Tra. forestale non ha presentato sostanziali modifiche dalle precedenti, riproponendo le stesse limitazioni che per anni hanno ingessato tutta la mobilità della specialità.
Curioso leggere di APCSM che lamentano le stesse criticità che segnaliamo da anni, dopo che avevano rassicurato i forestali difendendo il cambio di nomenclatura da Stazione a Nucleo. A detta di questi signori, che all’epoca ci dettero degli urlatori accusandoci di fare terrorismo psicologico, il cambio di denominazione avrebbe sancito l’abbattimento di ogni vincolo per la Ge.Tra. forestale ma oggi, con un populismo indegno, si dimenticano di recenti passati, come spesso fanno.
Come curioso dover constatare che lo stesso ufficio che da due anni aggira impunemente una specifica disposizione dell’allora Comandante Generale, sia chiamato a sancire chi possa essere trasferito o meno nel rispetto di quelle regole che sembrano valere solo per gli altri.
Il giochetto, oramai più che abusato, di far risultare un militare in una sede di servizio per essere realmente impiegato altrove solo per favorirlo è sempre discutibile ma diventa indegno se a farlo è proprio l’ufficio demandato al controllo degli altri, addirittura violando specifiche disposizioni ricevute niente meno che dal Comandante Generale.
In ogni ambito i “favori di bottega” qualificano in maniera univoca chi li fa, chi li riceve e chi li permette, penalizzano chi rispetta le regole e, soprattutto, fanno perdere credibilità nel sistema.