Assomil informa
Caramelle velenose?

Con la busta paga di maggio sono stati erogati, finalmente, gli adeguamenti stipendiali e una parte degli arretrati, quelli relativi al 2025.
Ed è cominciato un gioco delle tre carte, messo in campo per confondere le idee e non consentire di capire con chiarezza quanto effettivamente verrà percepito, “netto alla mano”, in più rispetto a prima.
Le aspettative sulle grandi cifre promesse dalle APCSM (difficile chiamarle sindacati) rappresentative sono state smentite ma non poteva essere altrimenti, come avevamo preannunciato ripetutamente.
Con il prossimo stipendio di giugno verranno erogati gli arretrati relativi al 2024 e, probabilmente, con quello di luglio verrà erogato il FESI. Poi ad agosto in molti avranno la busta paga “ritoccata” dal rimborso IRPEF derivante dalla dichiarazione dei redditi e così la maggior parte dei carabinieri potrà fare un reale confronto con gli statini del passato solo a settembre, a meno che non siano addetti ai lavori in grado di sviscerare i dettagli delle voci stipendiali.
Con retribuzioni alterate da emolumenti straordinari e accessori spalmati su più mesi, probabilmente si è cercato di creare quella distrazione che consenta di far placare le delusioni derivanti dalle lunghe attese e dalle tante facili promesse ancora una volta smentite dai fatti.
Solo i meno attenti, illusi dal vedere una serie di buste paghe più “gonfie”, potranno ritenersi soddisfatti dai risultati di un rinnovo contrattuale che, dopo non aver compensato la perdita del potere di acquisto subita dal 2022 ad oggi, con il tempo presenterà il conto a tutti.
Un trend che trascinerà sempre più in basso la qualità della vita degli appartenenti al comparto sicurezza, rappresentati inadeguatamente da coloro che raccontano verità di comodo per garantire solo il mantenimento del proprio status e che non sono riusciti a contrapporsi ad un governo che non ha saputo trasformare in fatti le tante belle parole proferite. Accettare un rinnovo contrattuale senza adeguate coperture economiche, senza ottenere agevolazioni fiscali in forza della specificità, senza ricevere garanzie sull’apertura del tavolo di negoziazione per il contratto 2025/2027 (rischiando di perdere stanziamenti annuali per sanare il gap subito con l’ultimo rinnovo) denuncia a chiare note il livello dei “sindacati” firmatari.
Nel gioco delle percezioni si distrae la massa con qualche caramella che, anche se apparentemente dolce, non potrà mai saziare la fame causata dalla continua riduzione delle pietanze

Ge.Tra. forestale

Anche quest’anno la mobilità ordinaria degli appartenenti alla specialità forestale verrà gestita dalla “Ge.Tra. forestale” che, pare, verrà avviata fra qualche giorno.
Siamo convinti che non ci saranno stravolgimenti delle regole pertanto auspichiamo sia l’ultimo anno in cui viene adottato un sistema che, oltre a non garantire una reale mobilità a causa dell’esistenza di troppi e inadeguati vincoli per i numeri della specialità, produce minimi risultati a fronte del lavoro necessario e delle legittime aspettative dei militari.
Ci auguriamo che il nuovo Comandante Generale analizzi la tematica e decida di fare scelte coraggiose ma necessarie e non più procrastinabili per evitare che la mobilità forestale resti ancora ingessata come colpevolmente è stata negli ultimi anni, nell’indifferenza dei più.

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